Punta Cana: vacanze no stress a passo di merengue (2024)

Viaggio lungo la costa orientale della Repubblica Dominicana, dove rilassarsi come in una cartolina tra sabbia bianca, palme e foreste subtropicali

Di Alessandra Sessa 18 giugno 2024

Punta Cana: vacanze no stress a passo di merengue (1)

La piscina sul mare di Punta Cana Bàvaro, al Grand Palladium Palace resort Spa & Casino.

Caffè, cacao, zucchero e tabacco. Un tempo, l’economia della Repubblica Dominicana era basata sull'esportazione di questi prodotti. Poi è arrivato il turismo e oggi, il secondo paese più grande dei Caraibi (dopo Cuba), importa dieci milioni e mezzo di visitatori all'anno. Praticamente lo stesso numero di abitanti. E a spingere il motore di questa locomotiva che viaggia spedita c'è il volto rilassato e rassicurante della costa di Punta Cana. 48 km di coste di sabbia bianca, palme affusolate e resort,che fanno la gioia di vacanzieri da tutto il mondo. Una formula no stress che funziona molto bene anche per gli Italiani, sempre alla ricerca di mare bello e suggestioni tropicali.

Non a caso, a “inventare” il turismo sulla costa orientale del paese fu proprio un italo-dominicano, Frank Ranieri (appena insignito dell’onorificenza di Commendatore dell'Ordine della Stella della Repubblica Italiana) che 50 anni fa ebbe l’intuizione di aprire il primo albergo in una costa popolata solo da palme e mangrovie. Arrivarono poi resort, l’aeroporto (costruito dallo stesso gruppo di Ranieri) e attrazioni di ogni genere, con tutti i pro e contro.

Vita da spiaggia

Arena Gorda, Macao, Bávaro, Corales e Cortecito. Sono questi i nomi delle spiagge più note della costa del cocco attorno a Punta Cana. Un nastro bianco e turchese all'ombra di altissime palme, dove rilassarsi tra co*cktail e ritmi merengue. Qui le catene di resort internazionali offrono una vacanza senza pensieri: quella all inclusive a prova di stress o sbadiglio. Fra queste si contano strutture esclusive adatte alle coppie come TRS Turquesa Hotel e quelle più family friendly e pop del gruppo Grand Palladium Hotels & Resorts. Ce n’è davvero per tutti i gusti: dalle suite con accesso privato alla piscina a quelle con idromassaggio open air, fino alle camere immerse nel giardino tropicale a due passi dal mare.

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Grand Palladium Punta Cana Resort & Spa.

Ogni giorno un ricco programma di attività attende chi vuole imparare i passi di merengue, salsa e bachata; ma anche chi preferisce svegliarsi con lo yoga; o quanti desiderano imparare i segreti della mixology all’Hemingway bar; fino alle partite di pickleball, una variante americana del paddle, che qui va fortissimo. Teppanyaki, peruviana, europea: nei ristoranti del resort si provano diverse cucine del mondo, rivisitate in chiave dominicana. Mentre per colazione il risveglio è dei migliori nell’esclusivo beach club Helios, sulle piacevoli note di pianisti e violinisti.

Non può poi mancare il momento del benessere con la Zentropia Palladium Spa & Wellness dove provare ottimi massaggi distensivi e un circuito idroterapco con vasche idromassaggio calde e fredde e aree fanghi per nutrire la pelle. E a nutrire lo spirito ci pensa il gastro-show Chic Cabaret & restaurant: uno spettacolo di tre ore ininterrotte di canti e danze internazionali, portati in scena da decine di artisti. Lo spettacolo si gode gustando la cena servita ai tavoli attorno al palcoscenico del teatro-ristorante.

L’incanto di Isla Saona

Tornati con i piedi sulla spiaggia, vale la pena “sconfinare" nella vicina provincia di La Romana per uno dei luoghi di mare più belli (e turistici) che esistano. La Isla Saona è una piccola isola che prende il nome da Savona, la città ligure di cui era nativo uno dei marinai di Cristoforo Colombo. Siamo all’interno del Cotubanamá National Park, che si mostra nella sua lussureggiante bellezza tra foreste e palme che sfiorano la spiaggia. Certo, imbarco e sbarco da Bayahibe è una catena di montaggio con gruppi di turisti in attesa di salire su motoscafi o catamarani alla conquista dei selfie più iconici.

Ma, superato questo, ci si ritrova in una piscina naturale popolata da grandi stelle marine che si osservano dall’acqua trasparente (guai a tirarle fuori anche solo per qualche secondo: se ne provocherebbe lo stress e la morte!). Vale la pena poi allontanarsi da barche e chioschi per trovare il proprio angolo di paradiso, cullati dalle acque turchesi tra oasi naturali e distese di conchiglie.

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Isla Saona.

Punta Cana oltre il mare: la città cattedrale

Curiosi di capire qualcosa in più su Punta Cana oltre alle spiagge? Siamo nella provincia di Altagracia, dove l’interno rurale è scandito da piantagioni di canna da zucchero, pascoli, fattorie e casette dai colori pastello. Il suo capoluogo è la caotica Salvaleón de Higüey, una città moderna e commerciale dove ogni abitazione è preceduta da una vetrina in cui si vende di tutto: dagli abiti alla frutta, passando per condizionatori e polli arrosto.

Eppure, un tempo questo era uno dei regni della popolazione indigena Taino, le cui tracce sono state cancellate dal colonialismo, resistendo solo qua e là nei nomi e nelle statue dallo stile tribale. Per trovare odori e colori locali c’è il mercato, un agglomerato di banchi di frutta, specie e verdure locale, dove notare la massiccia presenza di haitiani. Persone in fuga dal paese martoriato che condivide con la Repubblica Dominicana la stessa isola, Hispaniola, e rappresenta la forza lavoro delle piantagioni.

Qui pulsa anche il cuore sacro della provincia grazie alla Basilica Cattedrale Nostra Signora di Altagracia: una monumentale costruzione in cemento visibile da chilometri di distanza, che custodisce la veneratissima immagine della Vergine col Bambino. Entrando in questo luogo silenzioso e solenne si percepisce tutta la devozione religiosa che anima i dominicani. La stessa che trasmette Wellington, uno degli accompagnatori di Colonial Tour & Travel: il tour operator specializzato nell'isola caraibica, fondato nel 1993 dall’italiana Maria Grazia Battaglia.

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Le lagune nella foresta subtropicale

Per chi desidera scoprire qualcosa in più della natura endemica, a pochi chilometri dalle spiagge di Punta Cana c’è la Riserva ecologica Ojos Indigenas. Gestita dalla Fondazione Grupo Puntacana (fondata da Frank Ranieri), l'associazione senza scopo di lucro avvia progetti di sostenibilità e salvaguardia delle specie minacciate. Fra queste ci sono i falchi, il cui numero è salito a 200 esemplari grazie all'opera di ripopolazione; le api, che grazie a 500 arnie e alla piantumazione di specie diverse a loro gradite producono un prelibato miele 100% organico; le colonie di coralli, che si cerca di far riprodurre grazie a speciali strutture metalliche poste sui fondali; e ancora le grosse iguane rinoceronte, rettili dalla fronte pronunciata che si possono scorgere nei 600 ettari di vegetazione subtropicale (umida e secca), tra palme, mogani e monumentali ceiba. Seguendo il sentiero nella foresta, infatti, ci si ritrova in uno degli spettacoli più belli che la natura dominicana possa offrire: i cenotes.

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Chiamati “occhi indigeni” sono laghi color smeraldo creati dal fiume sotterraneo Yauya. Nella riserva ce ne sono ben 12, ognuno con un nome in lingua Taino, dove tuffarsi in piscine naturali tra pesci e tartarughe d’acqua dolce. E i progetti della fondazione riguardano anche la comunità locale, supportata attraverso scuole, centri sanitari, corsi di pesca e agricoltura sostenibile. Anche le donne del villaggio trovano un impiego grazie alla vendita di oggetti d'artigianato con materiali di riciclo.

Una speranza per garantire un futuro turistico più responsabile anche qui, nella mecca del turismo all inclusive di Punta Cana.

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